Giovanni Banfi si occupa da parecchi anni di arte celtica come appassionato e studioso. Opera in particolare nella riproduzione fedele di armi del periodo di La Téne, esposte in varie mostre in Italia e all'estero e scrive articoli per alcune riviste specializzate. Negli ultimi anni si è dedicato alla ricostruzione di gioielli e altri oggetti dello stesso periodo storico. L'obiettivo della sua mostra è quello di far emergere dalle proprie opere i caratteri tipici della "celticità". Le forme, i motivi e i disegni di quest'arte, delineano lo spirito dei Celti e la loro abilità di sintesi degli elementi naturali anche nell'oggetto più piccolo. Tutti gli oggetti esposti sono frutto del lavoro di ricostruzione storica portato avanti negli anni dallo studioso. Il lavoro di Banfi nasce dall'attento esame dei reperti, spesso incompleti, e arriva alla loro fedele riproduzione per mezzo di tecniche sia antiche sia moderne, sfruttando per lo più materiali utilizzati anche all'epoca. Dopo la costruzione, il pezzo viene rifinito e migliorato attraverso un attento lavoro manuale. Il passo successivo è l'utilizzo dell'oggetto per approfondirne le funzioni e capire se la riproduzione effettuata presenta equivoci o errori funzionali dovuti alle poche informazioni di cui si è in possesso.

Si tratta perciò di sperimentare, da qui il termine "archeologia sperimentale", gli oggetti all'interno di rievocazioni storiche svolte in ambienti il più possibile vicini a quella che poteva essere la realtà storica dei Celti dell'età del Ferro. Attraverso questi processi si attua un percorso di studio che unisce alla teoria, l'utilizzo pratico che permette di trasformare un oggetto "morto" in qualcosa di vivo e funzionale avvicinando i contemporanei alla realtà di duemila anni fa.

Le repliche si basano sullo studio di reperti a volte incompleti e per questo motivo, rappresentano un utile strumento per far comprendere al visitatore la vera funzione dell'oggetto in esame. Infatti molti dei pezzi esposti, a differenza dei modelli studiati, sono completi di tutte le loro parti. Ad esempio, solitamente scudi e spade sono privi delle parti in legno o cuoio o altro materiale che nel tempo si è deperito. Le repliche al contrario sono complete e forniscono così un'immagine più precisa e comprensibile dell'utilizzo che l'antico celta ne faceva.

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